Consiglio di Stato sentenza n. 6049 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:6049SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica, successivamente annullato in sede giurisdizionale, non impedisce la sanatoria delle opere realizzate sulla base del titolo originariamente rilasciato, in quanto la realizzazione è avvenuta in un momento in cui sussistevano legittimi titoli abilitativi, senza che possa essere di impedimento la successiva riforma della sentenza di annullamento. Infatti, il divieto di sanatoria previsto dall'art. 146, comma 4, del d.lgs. n. 42/2004 non si applica a tale fattispecie, in quanto la norma, di carattere eccezionale e quindi non suscettibile di interpretazione analogica, si riferisce esclusivamente ai casi di assenza o difformità del titolo autorizzatorio, non ricomprendendo l'ipotesi di annullamento giurisdizionale dello stesso. Tale interpretazione è giustificata dalla necessità di tutelare l'affidamento di chi ha realizzato le opere in un momento in cui sussistevano legittimi titoli abilitativi, principio che trova applicazione anche nel caso in cui l'atto autorizzatorio sia stato annullato con un atto di controllo della Soprintendenza a sua volta annullato con sentenza immediatamente esecutiva del Tribunale amministrativo. Pertanto, il diniego della Soprintendenza di rilasciare una nuova autorizzazione paesaggistica, fondato sulla illegittimità delle opere realizzate in assenza di titolo, è illegittimo.

Sentenza completa

N. 01244/2013
REG.RIC.

N. 06049/2014REG.PROV.COLL.

N. 01244/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1244 del 2013, proposto da:
Tinvest s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, Via Pacuvio, 34;

contro

Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per beni architettonici e paesaggistici - Brescia Cremona e Mantova, Soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio - Brescia Cremona e Mantova, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliati presso i suoi uffici in Roma, Via dei Portoghesi, 12;
Comune di Tremosine, in persona del …

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