Il minore che, in concorso con altri, oppone violenta resistenza a pubblici ufficiali durante eventi sportivi, manifestando altresì comportamenti aggressivi e violenti anche in ambito carcerario, può essere sottoposto a custodia cautelare in istituto minorile, in quanto sussistono concreti e univoci indizi di una sua propensione alla violenza, tale da rendere inadeguata una misura meno afflittiva come la permanenza in casa, in considerazione dell'incapacità dei genitori di trasmettere al figlio canoni di condotta ispirati al rispetto dell'altrui integrità fisica e al contenimento delle pulsioni aggressive. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di reiterazione del reato, nonché dell'adeguatezza della misura cautelare, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio non può essere sindacato in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e congrua, senza che assuma rilievo una diversa valutazione degli elementi di prova operata dal ricorrente.