Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7073 del 23 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:7073PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere è misura adeguata e proporzionata per il pubblico ufficiale che abusa della propria posizione di potere per commettere reiterati episodi di violenza sessuale e concussione, anche in assenza della qualifica professionale, in ragione del concreto pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, non essendo sufficienti misure meno afflittive a tutelare le esigenze cautelari. La presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il delitto di violenza sessuale può essere superata solo mediante l'acquisizione di elementi specifici, in relazione al caso concreto, da cui risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure meno afflittive, elementi non ravvisabili quando l'indagato abbia posto in essere una serie di reati sessuali consumati o tentati nei confronti di donne di diversa estrazione sociale, anche indipendentemente dall'abuso della qualifica, denotando una personalità priva di freni inibitori e il concreto pericolo di reiterazione delle condotte illecite e di inquinamento probatorio. Il giudice di merito, nel motivare il rigetto della richiesta di sostituzione della misura cautelare, deve esplicitare le ragioni giuridicamente apprezzabili che lo hanno determinato e l'assenza di manifeste illogicità nell'esposizione, ossia la coerenza dell'argomentazione rispetto al fine del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

Avverso la ordinanza resa dal Tribunale di Milano il 297/2011;

Visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

l'dita la relazione svolta in udienza dal consigliere dott. ((omissis));

Udito il sostituto Procuratore Generale, nella persona del dott. ((omissis)), il quale ha concluso per la inammissibilita'.

Osserva:

RITENUTO IN FATTO

Il Gip presso il Tribunale di Milano, eon ordinanza del 10/…

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