Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1225 del 10 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:1225PEN

Massima

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L'accesso abusivo a un sistema informatico da parte di un pubblico ufficiale, pur se disposto dal superiore gerarchico, integra il reato di cui all'art. 615-ter c.p. qualora il pubblico ufficiale sia a conoscenza dell'assenza di una giustificazione legittima per l'accesso e non informi il superiore o altri della finalità illecita della verifica effettuata. Il pubblico ufficiale non può invocare l'ordine del superiore per giustificare l'accesso abusivo, essendo tenuto a rifiutare l'esecuzione di ordini manifestamente illegittimi e a segnalare la condotta illecita. La consapevolezza dell'abusività dell'accesso, desumibile anche dal mancato riferimento al superiore o al collega delle risultanze della verifica, esclude la possibilità di ritenere l'accesso effettuato per ragioni di servizio, configurando il dolo del reato di cui all'art. 615-ter c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Mo.Gi. nato a O. il (Omissis)
avverso la sentenza del 13/06/2022 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO GALATI;
sentite le conclusioni del PG SIMONE PERELLI
Il P.G. conclude per l'inammissibilità del ricorso.
1. Con ricorso del (Omissis), Mo.Gi., tramite i propri difensori e procuratori speciali, Avv.ti Al. Ba. e Wa. Ma., ha proposto ricorso chiedendo l'annullamento, per errore di fatto ai sensi dell'art. 625-bis cod. proc. pen., della sentenza n. 37459 emessa dalla Corte di cassazione il 13 giugno 202…

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