Consiglio di Stato sentenza n. 4368 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:4368SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di un manufatto abusivo, anche se realizzato in epoca remota e tollerato dall'amministrazione per lungo tempo, costituisce un atto vincolato che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. Ciò in quanto il ripristino della legalità violata rappresenta di per sé un interesse pubblico preminente, che non ammette deroghe neppure in presenza di un prolungato comportamento acquiescente dell'amministrazione. Pertanto, l'ordine di demolizione di un manufatto abusivo non è subordinato all'esame preliminare di eventuali istanze del privato volte a sanare o delocalizzare l'abuso, essendo l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica prevalente e non comparabile con gli interessi privati. Il principio di tutela dell'affidamento non può infatti operare a favore di situazioni di fatto abusive, che il mero decorso del tempo non può in alcun modo legittimare. Analogamente, la natura precaria o di modeste dimensioni dell'opera non esclude la necessità del titolo edilizio, in quanto il concetto di "opera precaria" si riferisce unicamente al carattere temporaneo e non alla stabilità strutturale, dovendo il manufatto comunque rispettare la disciplina urbanistica vigente.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/07/2018

N. 04368/2018REG.PROV.COLL.

N. 06070/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6070 del 2015, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Bisagno, 14;

contro

Comune di Lucca, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 44;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la TOSCANA – FIRENZE - SEZIONE III, n. 2008/2014, resa tra le parti, concernente la rimozione di un manufatto abusivo e ripristino stato dei luoghi.

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