Il diritto all'immagine, quale espressione della personalità individuale, è tutelato dall'ordinamento giuridico e può essere lecitamente utilizzato solo con il consenso della persona interessata. L'uso abusivo dell'immagine altrui, anche nell'ambito di un servizio giornalistico, integra una lesione del diritto della personalità e comporta l'obbligo di risarcire il danno non patrimoniale subito dalla vittima. Tale tutela opera anche quando l'identificazione del soggetto ritratto avvenga attraverso la diffusione della sua immagine, a prescindere dalla divulgazione di altri dati personali. Il consenso all'utilizzo dell'immagine deve essere specifico, libero e informato, non potendo desumersi da comportamenti equivoci o dalla mera tolleranza del soggetto. L'assenza di dolo o colpa grave del responsabile non esclude la risarcibilità del danno, essendo sufficiente la mera lesione del diritto della personalità. Il risarcimento del danno non patrimoniale deve essere commisurato all'effettiva gravità della lesione, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti, quali l'invasività della condotta, la diffusione dell'immagine, il pregiudizio all'onore e alla reputazione, nonché l'eventuale lucro conseguito dall'autore della violazione.