Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2229 del 19 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2229PEN

Massima

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Il furto tentato di beni mobili in un edificio pubblico dismesso, ma non ancora formalmente dismesso, integra il reato di furto aggravato dall'esposizione alla pubblica fede, in quanto il bene, indipendentemente dalla sua utilizzazione, resta di proprietà pubblica fino alla formale dismissione. La sussistenza del tentativo di furto si desume da elementi probatori quali il danneggiamento della serranda per l'accesso forzato, il rinvenimento degli oggetti già smontati e accatastati, la presenza degli imputati nei pressi dell'edificio con una chiave idonea allo smontaggio e un'autovettura pronta per il trasporto della refurtiva. L'aggravante della violenza sulle cose è integrata dal danneggiamento della serranda e dall'apertura forzata della finestra, essendo necessaria una condotta che alteri l'aspetto o la funzione della cosa. Il giudice di merito ha l'onere di motivare adeguatamente sia sull'applicazione che sull'esclusione della recidiva, valutando la maggiore pericolosità del reo, nonché sulla concessione o meno delle circostanze attenuanti generiche, in relazione a specifici elementi concreti che incidano sull'entità del reato e sulla capacità a delinquere. L'esclusione dell'attenuante della particolare tenuità del danno è legittima quando il valore della refurtiva non sia di entità trascurabile. Infine, l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è esclusa quando la pena edittale massima, tenuto conto delle aggravanti, superi il limite di cinque anni di reclusione previsto dalla norma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/09/2021 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CANANZI FRANCESCO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BIRRITTERI LUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello de L'Aquila, con la sentenza emessa il …

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