Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35163 del 31 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35163PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la legittimità di una misura cautelare, può attribuire la corretta qualificazione giuridica al fatto descritto nell'imputazione, anche se diversa da quella inizialmente contestata dal pubblico ministero, senza che ciò comporti automaticamente un aggravamento della misura cautelare. Ciò in quanto il principio di immutabilità del fatto contestato, inteso come accadimento della realtà, e non della sua definizione giuridica, trova applicazione anche in materia cautelare. Pertanto, il giudice può riqualificare il fatto, purché l'imputato si sia potuto difendere su quello stesso fatto, senza che sia necessario un nuovo provvedimento cautelare ai sensi degli artt. 292 e 297, comma 3, c.p.p., salvo il caso in cui la nuova qualificazione giuridica comporti uno spostamento peggiorativo di fascia che determini l'aumento della durata dei termini custodiali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

Dott. SARACO - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SARACO ANTONIO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. TOCCI STEFANO;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata con tutti gli adempimenti conseguenziali.
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), si associa alla richiesta del PG e chiede l'accogliment…

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