Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48641 del 18 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48641PEN

Massima

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Il sequestro probatorio ex art. 253 c.p.p. è legittimo non solo quando la condotta ipotizzata è riconducibile a una precisa fattispecie criminosa, ma anche quando tale riconducibilità è discutibile sotto il profilo giuridico, sia nel senso della possibile esclusione di tale condotta dall'area dell'illecito penale, sia nell'ipotesi di configurabilità, sempre in astratto, di fattispecie criminosa diversa da quella indicata nel decreto di sequestro. Il sequestro probatorio è finalizzato all'accertamento dei fatti che possono emergere nello sviluppo delle conseguenti indagini, ferma rimanendo la necessità che quanto viene sequestrato sia pertinente al titolo dei reati contestati o contestabili. Pertanto, il decreto di sequestro probatorio può essere legittimamente emesso anche in presenza di elementi concreti che consentano ragionevolmente di ipotizzare una fattispecie criminosa, ancorché non ne siano compiutamente conosciute le modalità di attuazione, purché siano esplicitate in maniera dettagliata le esigenze probatorie da soddisfare attraverso il sequestro della documentazione in possesso degli indagati, idonea a consentire la ricostruzione della vicenda e l'individuazione del ruolo svolto dai singoli indagati e da eventuali complici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TR. St. n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 4 marzo 2009 dal Tribunale di Latina;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, Sost. Proc. Gen. Dott. Gialanella Antonio, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

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