Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25617 del 23 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25617PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies della Legge n. 356 del 1992 può essere legittimamente disposto nei confronti di soggetti imputati o condannati per il delitto di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, qualora emerga il fumus commissi delicti sulla base di elementi che dimostrino la sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta, nonché la mancata giustificazione della legittima provenienza dei beni stessi. In tali ipotesi, il giudice del riesame è tenuto a verificare la sussistenza dell'astratta configurabilità del reato ipotizzato, senza poter entrare nel merito della fondatezza dell'accusa, valutando esclusivamente la coerenza e la logicità della motivazione fornita dal pubblico ministero in ordine ai presupposti del sequestro. L'onere di fornire una "giustificazione credibile" circa la provenienza dei beni grava sull'interessato, il quale deve dimostrare la loro positiva liceità, non essendo sufficiente la mera contestazione delle argomentazioni accusatorie. Il giudice del riesame, ove ritenga che gli elementi offerti dall'interessato non siano "seri e concludenti" allo stato, può legittimamente confermare il sequestro, in attesa di ulteriori verifiche, senza che ciò integri un'inversione dell'onere della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio Stefano - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IO. GA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/07/2007 TRIB. LIBERTA' di SANTA MARIA CAPUA VETERE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI POPOLO Angelo, per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

che il ricorrente impugna la ordinanza in epigrafe indicata con la quale il giudice del ries…

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