Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dagli artt. 1-ter e 1-quinquies del d.l. n. 312/1985, convertito in l. n. 431/1985, permane fino all'approvazione dei piani paesistici o urbanistico-territoriali da parte delle Regioni, anche oltre il termine originariamente fissato al 31 dicembre 1986, il quale ha natura meramente ordinatoria e non perentoria. Pertanto, il Comune può legittimamente negare il rilascio del permesso di costruire per un'area soggetta a tale vincolo, a prescindere dall'assenza di un piano territoriale paesaggistico. La mancata comunicazione dei motivi ostativi al rilascio del titolo abilitativo edilizio, ai sensi dell'art. 10-bis della l. n. 241/1990, non inficia la legittimità del provvedimento finale di diniego, qualora il contenuto dispositivo di quest'ultimo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, non determinando un deficit istruttorio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla normativa paesaggistica permane fino all'approvazione dei piani paesistici o urbanistico-territoriali, indipendentemente dal termine originariamente fissato, e che la mancata comunicazione dei motivi ostativi non inficia la legittimità del provvedimento finale di diniego, se questo non avrebbe potuto essere diverso. La massima giuridica deve essere formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali.