Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 27049 del 26 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27049PEN

Massima

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Il possesso di modica quantità di sostanza stupefacente, in assenza di elementi univocamente indicativi della destinazione a terzi, non integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, essendo necessario accertare in concreto la finalità dello spaccio sulla base di circostanze oggettive e non di meri sospetti o presunzioni. Il giudice, nel valutare la destinazione della sostanza, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto, senza limitarsi a considerare esclusivamente la quantità detenuta, ma esaminando altresì le modalità della detenzione, le caratteristiche del soggetto e ogni altro indizio rilevante, al fine di escludere la finalità di spaccio quando non vi siano prove certe e univoche in tal senso. Il principio di presunzione di non colpevolezza impone di interpretare in senso favorevole all'imputato ogni dubbio sulla destinazione della sostanza, non potendo la mera detenzione di modica quantità essere automaticamente ricondotta allo spaccio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4104/2012 GIP TRIBUNALE di CIVITAVECCHIA, del 12/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto.

RIT…

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