Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che annulla un provvedimento di macro-organizzazione per difetto di motivazione non attribuisce automaticamente ai soggetti interessati il diritto alla prosecuzione dei rapporti convenzionali, almeno fino alla complessiva ridefinizione di tali rapporti. Infatti, la questione circa la spettanza o meno del diritto alla conservazione dei rapporti convenzionali rientra nella giurisdizione del Giudice Ordinario, essendo estranea al giudizio di legittimità sul provvedimento di macro-organizzazione. Pertanto, l'amministrazione, nel dare esecuzione alla sentenza di annullamento, non è tenuta a ripristinare automaticamente i rapporti convenzionali, ma deve motivare adeguatamente le proprie scelte organizzative, nel rispetto del principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Inoltre, l'impossibilità di superare l'orario massimo di 48 ore settimanali per i medici convenzionati deriva direttamente dall'applicazione della normativa nazionale ed europea in materia di orario di lavoro, senza che rilevi il regime giuridico (incaricato provvisorio o meno) del singolo professionista. Infine, l'individuazione del modello organizzativo più idoneo a garantire i servizi di medicina penitenziaria rientra nella discrezionalità dell'amministrazione, nel rispetto della citata normativa sull'orario di lavoro.