Cassazione penale Sez. II sentenza n. 382 del 9 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:382PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene, come un'autovettura, esposto per sua natura alla pubblica fede e non sottoposto a continua vigilanza del proprietario, integra il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p., in quanto tale circostanza, pur essendo precedentemente prevista come aggravante, costituisce ora elemento costitutivo del reato. Tale principio si applica anche ai casi in cui il danneggiamento sia avvenuto mediante il lancio di pietre o fumogeni, in quanto tali condotte, pur non rientrando nella precedente formulazione dell'art. 635 c.p., sono ora ricomprese nella nuova formulazione della norma, in virtù della continuità normativa tra la precedente e l'attuale disciplina. Pertanto, il giudice deve valutare la sussistenza del reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. anche quando il fatto abbia ad oggetto beni esposti alla pubblica fede e non sottoposti a continua vigilanza del proprietario, senza che rilevi la modalità specifica di commissione del fatto, purché idonea a cagionare il danneggiamento del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 136/2016 TRIBUNALE di FROSINONE, del 25/09/2018;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/10/2019 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MIGNOLO Olga che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATT…

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