Il Comune, nell'esercizio delle proprie competenze in materia di regolamentazione della circolazione stradale all'interno del centro abitato, è tenuto a pronunciarsi sull'istanza dei privati volta ad ottenere l'adozione di provvedimenti finalizzati a garantire la sicurezza della circolazione e l'accessibilità alle proprietà private, disponendo, ove necessario, divieti di sosta temporanei o permanenti. Tale obbligo di provvedere, sancito dagli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, si impone all'amministrazione comunale anche in assenza di una specifica richiesta, in ragione del dovere di tutelare la pubblica incolumità e di assicurare la regolare fruibilità della rete viaria. Nell'esercizio di tale potere discrezionale, il Comune deve contemperare le esigenze di circolazione con la necessità di garantire l'accesso alle proprietà private, adottando le misure più idonee a prevenire situazioni di pericolo e di pregiudizio per la sicurezza stradale. L'inerzia dell'amministrazione comunale nell'adottare i provvedimenti richiesti dai privati, entro il termine di conclusione del procedimento, integra un'omissione illegittima, suscettibile di dare luogo alla condanna dell'ente al risarcimento del danno da ritardo, da liquidarsi in via equitativa.