Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4730 del 1 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:4730PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno può essere applicata nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in ragione della loro appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, anche in assenza di una condanna penale definitiva, purché sussistano elementi certi, gravi, precisi e concordanti che ne comprovino l'inserimento nel sodalizio criminale. La presunzione di pericolosità sociale derivante dall'accertata appartenenza mafiosa non è assoluta, ma può attenuarsi nel tempo, richiedendo in tal caso una specifica motivazione in ordine all'attualità della pericolosità, la quale può essere desunta anche da successive violazioni delle prescrizioni imposte con la misura di prevenzione, sintomatiche di un atteggiamento di insofferenza nei confronti delle regole. Ai fini della valutazione della pericolosità sociale, il giudice può legittimamente fare riferimento a elementi probatori e indiziari tratti da procedimenti penali, anche non definitivamente conclusi, purché gli stessi siano certi, gravi, precisi e concordanti, senza che sia necessaria l'acquisizione delle fonti originarie. La motivazione del provvedimento che applica o conferma la misura di prevenzione deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni per le quali è stata ritenuta sussistente l'attualità della pericolosità sociale del soggetto, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla valutazione della congruenza logica e dell'adeguatezza delle argomentazioni, se non nei casi di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. IASILLO Adria - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 21 giugno 2017 dalla Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte di appello di Catanzaro …

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