Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5211 del 3 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5211PEN

Massima

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La provocazione e la reciprocità delle offese escludono la punibilità della condotta ingiuriosa, anche se le espressioni utilizzate sono particolarmente offensive, quando il comportamento dell'offeso abbia determinato uno stato d'ira nell'imputato tale da far venir meno la capacità di controllo e di autodominio. Ai fini dell'applicazione di tali cause di non punibilità, non rileva che l'offeso si sia presentato presso l'abitazione dell'imputato in tarda serata anziché nel cuore della notte, né che lo abbia fatto per prelevare le figlie minori su loro richiesta, atteso che il giudice di merito ha comunque accertato che il comportamento dell'offeso fosse idoneo a provocare una reazione d'ira nell'imputato. Inoltre, la sussistenza della reciprocità delle offese, autonomamente rilevata dal giudice, rende inammissibile il ricorso per cassazione che si limiti a censurare la sola causa di non punibilità della provocazione, in quanto la decisione assolutoria resterebbe comunque immune da vizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PALERMO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 125/2010 GIUDICE DI PACE di TERMINI IMERESE, del 24/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Scardaccione che ha concluso per il rigetto.

Udito …

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