Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26206 del 23 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26206PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai fini dell'applicazione di una misura restrittiva della libertà personale, deve essere concreto e attuale, non potendo essere desunto esclusivamente dalla gravità del titolo di reato per cui si procede. Il giudice è tenuto a valutare, sulla base di elementi oggettivi e concreti, la personalità dell'indagato, le sue inclinazioni comportamentali e la concreta possibilità che egli possa, verificandosene l'occasione, commettere nuovi reati della stessa indole. Inoltre, il mero decorso del tempo durante il quale l'indagato è stato sottoposto a misura cautelare non è di per sé sufficiente a far ritenere cessate o attenuate le esigenze cautelari, dovendosi invece considerare le modalità concrete con cui tale periodo è stato trascorso e le eventuali condotte tenute dall'indagato, al fine di valutare l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare applicata. In particolare, la sussistenza di precedenti specifici per reati della stessa natura, l'inserimento dell'indagato in contesti criminali organizzati e la mancata dimostrazione di un effettivo distacco da tali ambienti, anche a fronte di lunghi periodi di detenzione, possono costituire elementi idonei a giustificare la permanenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, rendendo la misura cautelare in atto l'unica adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. D'ISA Claudio - Presidente

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. TANGA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 43/2016 del 23/02/2016 del Tribunale del riesame di Taranto;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e' stato sottoposto alla misura della custodia cautela…

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