Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'annullamento di un'autorizzazione paesaggistica comunale per la realizzazione di un intervento edilizio in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, ha affermato i seguenti principi giuridici: 1. Il mancato inoltro formale di un precedente nulla osta paesaggistico, rilasciato dall'amministrazione competente per l'intero piano attuativo di cui l'intervento edilizio fa parte, è irrilevante ai fini della legittimità dell'autorizzazione impugnata, qualora l'amministrazione resistente ne abbia comunque avuto piena e tempestiva conoscenza, avendo partecipato al relativo procedimento amministrativo. In tali casi, il mancato inoltro formale non pregiudica il raggiungimento dello scopo di tutela perseguito dalla legge. 2. L'autorizzazione paesaggistica relativa a un intervento edilizio compreso nell'ambito di un piano attuativo già approvato, deve essere esaminata dalla Soprintendenza esclusivamente in relazione ad aspetti non già compiutamente predeterminati in sede di pianificazione. Non è, quindi, legittimo un "ripensamento" da parte della Soprintendenza su scelte urbanistiche e paesaggistiche già operate e in gran parte eseguite, nell'ambito di un contesto procedimentale inadeguato, quale quello di annullamento dell'autorizzazione "a valle" relativa ad uno specifico comparto. 3. La disciplina transitoria prevista dall'art. 15 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, che fa salvi gli interventi oggetto di convenzioni di lottizzazione approvate e tuttora efficaci, si applica anche agli interventi edilizi rientranti in piani attuativi già autorizzati, sottraendoli all'applicazione delle più penetranti norme vincolistiche introdotte dal nuovo Piano Paesaggistico Regionale. 4. La Soprintendenza, in sede di controllo di legittimità sull'autorizzazione paesaggistica comunale, non può esprimere valutazioni inerenti il merito delle scelte paesaggistiche, riservate all'amministrazione competente al rilascio del nulla osta, salvo che per aspetti estrinseci inerenti il difetto di motivazione ed istruttoria.