Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 481 del 11 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:481PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravata, realizzato mediante l'utilizzo del nome di esponenti di un'organizzazione mafiosa per intimorire la vittima e ottenere indebitamente denaro, integra il reato di concorso in tentativo di estorsione aggravata ai sensi del Decreto Legge n. 152 del 1991, articolo 7, in quanto tale condotta è finalizzata ad agevolare l'attività della predetta organizzazione criminale. La semplice "spendita del nome" di soggetti collegati alla criminalità organizzata, anche se non direttamente coinvolti nel fatto specifico, costituisce un elemento significativo per ritenere il collegamento funzionale tra il fatto contestato e l'agevolazione dell'attività dell'associazione mafiosa, in considerazione delle conseguenze psicologiche che tale condotta produce sulla vittima, intimorita dall'evocazione di noti esponenti di vertice dell'organizzazione. Pertanto, la sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152/1991 comporta la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, in assenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di tali esigenze in relazione alla specifica posizione dell'indagato. La valutazione degli elementi probatori acquisiti, ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, rientra nella competenza dei giudici di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, ove adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

contro l'ordinanza del Tribunale di Lecce, emessa il 6.5.2011;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del Cons. Dr. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Lecce, con…

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