Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8109 del 20 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8109PEN

Massima

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Il dolo omicidiario può essere desunto in via indiretta da una serie di elementi esterni, quali la natura e la potenzialità lesiva dell'arma utilizzata, la direzione, la successione e la reiterazione dei colpi, le regioni del corpo della vittima attinte, la posizione reciproca dell'imputato e della persona offesa, il comportamento dell'agente antecedente e susseguente al reato, nonché le concrete circostanze e modalità che hanno connotato l'azione delittuosa, valutate con riferimento alla situazione rappresentata all'agente al momento della realizzazione della condotta. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere integrati i requisiti oggettivi e soggettivi del tentato omicidio sulla base di un coerente ragionamento probatorio, argomentato in modo adeguato e scevro da vizi logici, travisamento delle emergenze istruttorie ed errori giuridici, anche in presenza di censure difensive che si limitino a reiterare valutazioni in fatto già compiutamente confutate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/04/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BARONE LUIGI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. IACOVIELLO FRANCESCO MAURO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'annullamento della sentenza.
RITENUTO IN…

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