Il giudice di legittimità, nel valutare l'ammissibilità di una richiesta di revisione di una sentenza penale irrevocabile, deve limitarsi a un sommario esame preliminare volto a verificare la sussistenza dei requisiti formali e la non manifesta infondatezza della domanda, senza entrare nel merito delle nuove prove dedotte dal richiedente. Pertanto, l'ordinanza che dichiara inammissibile la richiesta di revisione sulla base di un'approfondita disamina del contenuto probatorio e della sua idoneità a superare il giudicato, anziché limitarsi a una valutazione di manifesta infondatezza, viola il disposto dell'art. 634 c.p.p. e deve essere annullata, con rinvio del giudizio di revisione ad altro giudice di appello per una nuova valutazione di ammissibilità. Il giudizio preliminare di ammissibilità non può anticipare il più completo esame di merito previsto dall'art. 637 c.p.p., ma deve limitarsi a verificare se i presupposti dedotti siano astrattamente idonei a condurre ad un diverso esito favorevole al condannato, senza indagare sulla loro effettiva persuasività e congruenza, rimessa al successivo giudizio di revisione.