Consiglio di Stato sentenza n. 1191 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:1191SENT

Massima

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La variazione della destinazione urbanistica di un'area di proprietà privata rientra nell'ampia discrezionalità di cui dispone l'amministrazione comunale in sede di pianificazione generale del territorio, senza che sia necessaria una particolare motivazione oltre a quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il piano regolatore generale. Tale discrezionalità può essere derogata solo in presenza di specifiche situazioni di affidamento qualificato del privato, come il silenzio rifiuto su una domanda di concessione edilizia, che tuttavia non si verifica qualora, alla data di adozione della variante urbanistica, non siano ancora intervenuti tutti i pareri prescritti e non si sia formato il silenzio rifiuto ai sensi dell'art. 20 del D.P.R. n. 380/2001. Pertanto, l'inserimento di un'area privata in una diversa zona urbanistica, con conseguente riduzione dell'indice di edificabilità, non determina un'illegittima lesione di posizioni giuridiche soggettive del proprietario, in assenza di un affidamento qualificato sulla precedente disciplina urbanistica. La variazione della destinazione urbanistica, pur incidendo in senso peggiorativo sulla posizione del privato, rientra nell'ampia discrezionalità di cui dispone l'amministrazione comunale in sede di pianificazione generale del territorio, senza che sia necessaria una particolare motivazione oltre a quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il piano regolatore generale.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/03/2017

N. 01191/2017REG.PROV.COLL.

N. 09117/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 9117 del 2008, proposto da:
Ciccotelli Luciano, rappresentato e difeso dall'avvocato Giuseppe Bruno, C.F. BRNGPP39L20H819C, con domicilio eletto presso l’avvocato Alfredo Placidi in Roma, via Cosseria, 2;

contro

Comune di Pescara, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Paola Di Marco, C.F. DMRPLA60H45G482T, domiciliato, ai sensi dell’art. 25 c.p.a., presso la Segreteria del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, 13;

nei confronti di

Provincia di Pescara, Regione Abruzzo, non costituite in giudizio;

per la riforma

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