Il trattamento di dati personali, anche se effettuato senza il consenso dell'interessato, non integra il reato di cui all'art. 167 del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) quando i dati provengono da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque, in quanto in tali casi il consenso non è richiesto ai sensi dell'art. 24, comma 1, lett. c), del medesimo Codice. Inoltre, il reato di molestie telefoniche di cui all'art. 660 c.p. non sussiste quando le chiamate, pur essendo moleste, sono dettate da esigenze di pubblicità e promozione commerciale, in assenza dell'intento di nuocere al destinatario. Il giudice, nel disporre l'archiviazione per infondatezza della notizia di reato, può motivare per relationem richiamando le valutazioni espresse dal pubblico ministero nella richiesta di archiviazione, senza necessità di una autonoma e dettagliata motivazione, quando l'opposizione dell'interessato non indica investigazioni suppletive o elementi di prova rilevanti.