Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34175 del 1 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34175PEN

Massima

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La rivelazione di notizie coperte dal segreto d'ufficio, di cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio sia venuto a conoscenza per ragioni del proprio ufficio, integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio di cui all'art. 326 c.p., comma 1, a prescindere dalla fonte della conoscenza, purché il soggetto agente abbia consapevolezza della natura riservata delle informazioni e le comunichi a soggetti non legittimati. Tale reato si configura anche quando la rivelazione riguardi notizie concernenti indagini in corso, la cui diffusione pregiudica il buon andamento delle investigazioni, essendo irrilevante che il pubblico ufficiale non abbia svolto direttamente tali indagini. La prescrizione del reato decorre dal momento della consumazione, che si realizza con la comunicazione della notizia riservata, senza che rilevi la successiva eventuale divulgazione a terzi da parte del primo destinatario. L'applicazione della deroga alla competenza territoriale prevista dall'art. 11 c.p.p. per i magistrati onorari si estende anche ai procedimenti in cui il magistrato onorario rivesta la qualità di indagato o imputato, in ragione del rapporto di colleganza e frequentazione con i magistrati della medesima circoscrizione, che potrebbe ingenerare il sospetto di un non imparziale esercizio della giurisdizione. Le nullità relative alla mancata notifica dell'avviso ex art. 415-bis c.p.p. o della notifica presso il domicilio eletto, ove riscontrate, sono comunque sanate dalla successiva scelta del rito abbreviato da parte dell'imputato, ai sensi dell'art. 183 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. LEO Gugliel - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 795/2011 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 18/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PATERNO' RADDUSA BENEDETTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), tramite il difensore fiduciario…

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