Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3429 del 22 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3429PEN

Massima

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La falsificazione di un documento pubblico, anche se tale documento potrebbe essere sostituito da una autocertificazione, integra comunque il reato di cui agli articoli 476 e 482 del codice penale, in quanto la condotta illecita consiste non solo nella materiale falsificazione della firma di un pubblico ufficiale, ma anche nella produzione di un documento contenente dichiarazioni non veritiere, necessario per la partecipazione a una gara di appalto. Pertanto, la responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base del criterio del "cui prodest", senza che sia necessario dimostrare l'effettiva utilizzazione del documento falso. Tuttavia, in relazione alla determinazione della pena, la motivazione della sentenza deve essere adeguatamente sviluppata, non essendo sufficiente il mero richiamo alle argomentazioni del primo giudice, e deve altresì valutare la possibilità di applicare la sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria, ai sensi dell'articolo 53 della legge n. 689 del 1981.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) TE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/12/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del Sost. Proc. Gen. Dr. MONETTI V., che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

La Corte di appello di Napoli, con sent…

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