Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 183 del 2024

ECLI:IT:CGARS:2024:183SENT

Massima

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Il diniego di rinnovo del porto d'armi per uso caccia può essere legittimamente disposto dalla pubblica amministrazione sulla base di una valutazione prognostica che tenga conto della sussistenza di una situazione di conflittualità cronica e persistente tra nuclei familiari, anche in assenza di una condanna penale, qualora tale situazione conflittuale sia idonea a far sorgere dubbi e perplessità circa il corretto e prudente utilizzo dell'arma da parte del richiedente, in ragione del rischio, anche solo potenziale, di reazioni impulsive e comportamenti contrari al vivere civile. Ciò in quanto il porto d'armi non costituisce un diritto assoluto, ma può essere riconosciuto solo a fronte della piena garanzia circa il suo buon uso, in modo da scongiurare pericoli per l'ordine pubblico e la tranquilla convivenza della collettività. La valutazione negativa circa l'affidabilità del soggetto nell'uso corretto delle armi può quindi legittimamente fondarsi su fatti e comportamenti, anche non penalmente rilevanti, che giustifichino una prognosi di possibile abuso dell'arma, senza che l'amministrazione sia tenuta a far ricadere le conseguenze di eventuali problemi psichici di terzi soggetti sull'interessato. Inoltre, il rispetto delle garanzie partecipative nel procedimento non richiede necessariamente che l'amministrazione accolga le deduzioni difensive, essendo sufficiente che essa le abbia lette e ponderate, anche se non le ha ritenute idonee a modificare il proprio precedente orientamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/03/2024

N. 00183/2024REG.PROV.COLL.

N. 00047/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 47 del 2022, proposto dal signor
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell'interno, Questura di Palermo, rappresentati e difesi dall'Avvocatura distrettuale dello stato domiciliataria per legge in Palermo, via ((omissis)), n. 6;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza) n. 02353/2021, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudi…

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