Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10316 del 10 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10316PEN

Massima

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Il sequestro e la successiva confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 (ora art. 240-bis c.p.) possono essere disposti quando risulti la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal soggetto indagato o condannato e i suoi redditi dichiarati o la sua attività economica lecita. In tali casi, grava sull'accusa l'onere di dimostrare tale sproporzione, mentre il titolare apparente dei beni può allegare e provare la loro lecita provenienza, anche attraverso la dimostrazione di una capacità reddituale sufficiente all'acquisto. Tuttavia, la mera esibizione degli atti negoziali di acquisto non è di per sé sufficiente a superare la presunzione di illecita accumulazione patrimoniale, essendo necessaria un'esauriente spiegazione circa la derivazione dei mezzi impiegati per l'acquisto da legittime disponibilità finanziarie. Il giudice può quindi ritenere legittima la confisca quando, nonostante l'allegazione di nuovi elementi reddituali da parte del terzo interessato, permanga l'impossibilità di giustificare adeguatamente la provenienza dei beni rispetto ai redditi dichiarati o all'attività economica svolta dal nucleo familiare dell'indagato, anche in considerazione della ragionevolezza temporale tra l'acquisto dei beni e la commissione dei reati-presupposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. A. - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/03/2022 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALASELICE BARBARA;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dott. PEDICINI E., che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha rigettato l'opposizione relativa all'ordinanza con la quale era st…

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