Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 220 del 2012

ECLI:IT:TARTOS:2012:220SENT

Massima

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Il rilascio di un titolo edilizio in sanatoria, a seguito dell'impugnazione di un precedente provvedimento di diniego di sanatoria e di ordine di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il relativo ricorso improcedibile. Ciò in quanto il provvedimento impugnato ha esaurito i propri effetti, essendo stato sostituito dal successivo titolo edilizio in sanatoria, che ha rimosso la lesione dedotta in giudizio. Il principio di economia processuale impone di dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in assenza di un interesse attuale e concreto alla sua decisione, in applicazione del consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui la sopravvenuta carenza di interesse determina l'improcedibilità del ricorso, anche quando essa sia determinata da un provvedimento favorevole all'istante successivo all'impugnazione. Tale soluzione consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale, in linea con il principio di ragionevole durata del processo e di concentrazione della tutela giurisdizionale. La compensazione delle spese di giudizio trova giustificazione nell'oggettiva incertezza della vicenda e nella complessità delle questioni trattate.

Sentenza completa

N. 01450/2010
REG.RIC.

N. 00220/2012 REG.PROV.COLL.

N. 01450/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1450 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da: ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Firenze, via dei Servi, 38;

contro

Comune di Certaldo, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Firenze, via Giambologna, 2r;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

del diniego di sanatoria edilizia del 26 maggio 2010, dell’ordinanza di demolizione del 18 giugno 2010, degli atti presupposti, successivi e consequenziali;

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