La concessione demaniale marittima per finalità turistico-ricreative, rilasciata dalla Regione Puglia a un privato, pur essendo stata concessa in via diretta senza previo esperimento di procedura comparativa, costituisce titolo valido per l'esercizio di attività turistico-ricreativa su area demaniale marittima, in quanto il provvedimento concessorio ha ad oggetto un bene per sua natura appartenente al demanio pubblico. Tuttavia, al momento dell'entrata in vigore della legge n. 145 del 2018, che ha disposto la proroga quindicennale delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, il concessionario non risultava più titolare di alcuna concessione, essendo gli effetti del suo ultimo provvedimento concessorio venuti meno al 31 dicembre 2018. Pertanto, non può trovare applicazione la proroga prevista dalla citata legge n. 145 del 2018, né la successiva disciplina di cui al d.l. n. 140 del 2020, che ha esteso l'applicazione della proroga anche ai rapporti aventi ad oggetto la gestione di strutture turistico-ricreative in aree ricadenti nel demanio marittimo per effetto di provvedimenti successivi all'inizio dell'utilizzazione, in quanto nel caso di specie l'area era già demaniale al momento del rilascio della concessione.