Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15585 del 9 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15585PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che, mediante artifici e raggiri, violi l'obbligo di prestare servizio secondo l'orario d'ufficio, omettendo di segnalare i propri allontanamenti dal luogo di lavoro, integra il reato di truffa aggravata ai danni dell'amministrazione pubblica, a prescindere dalla quantità del danno economico arrecato, in quanto tale condotta realizza una lesione del rapporto fiduciario tra le parti e impedisce il corretto controllo della prestazione lavorativa svolta. Il danno per l'amministrazione è configurabile anche quando il dipendente abbia in altre occasioni mostrato disponibilità a lavorare oltre l'orario, poiché l'omessa segnalazione degli allontanamenti intermedi impedisce il recupero del periodo di assenza e la detrazione del compenso. La responsabilità penale sussiste a titolo di concorso quando più dipendenti, mediante un accordo e la reciproca messa a disposizione dei relativi badge, realizzino uno "schema di mutuo soccorso" volto a far risultare, con artifici e raggiri, la loro presenza sul luogo di lavoro in orari diversi da quelli effettivi, consentendo così la corresponsione integrale degli emolumenti a soggetti che hanno prestato la propria attività lavorativa per un tempo inferiore a quello contrattualmente previsto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 28/01/2016 dalla Corte d'Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Vittorio Pazienza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Fodaroni Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricors…

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