Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36929 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36929PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dalla gravità della condotta contestata, dalla abitualità e sistematicità dell'attività delittuosa, dalla partecipazione dell'indagato ad un'associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, nonché dalla presenza di numerosi precedenti penali specifici, anche se i fatti risalgono a due anni prima, in quanto tali elementi denotano un concreto e attuale pericolo di recidiva. La circostanza che l'indagato sia già sottoposto ad altra misura cautelare per diverso reato non esclude l'applicabilità di una nuova misura, in quanto l'altra può essere sempre revocata in conseguenza dell'iter del procedimento. La motivazione che sorregge la valutazione del pericolo di reiterazione del reato deve essere specifica e immune da vizi logici e contraddizioni interne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. LU., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/12/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. CONSOLO Santi, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

A Lo. Lu. e' stata applicata dal GIP presso il Tribunale di …

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