Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28518 del 16 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:28518PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione all'associazione per delinquere di stampo mafioso, anche in forma di semplice partecipazione, è integrata dalla consapevole adesione al programma criminoso del sodalizio, desumibile dalla realizzazione di attività conformi al piano associativo, senza che sia necessaria la prova della commissione dei reati-fine, essendo sufficiente la coscienza e volontà di contribuire stabilmente e permanentemente alla realizzazione degli scopi illeciti. La circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. di agevolazione mafiosa sussiste quando le condotte degli associati, anche attraverso elargizioni in favore di esponenti di vertice della consorteria, siano finalizzate a sostenere economicamente l'organizzazione criminale, a prescindere dalla prova di un diretto coinvolgimento del singolo partecipe nell'attività della cosca, essendo sufficiente la consapevolezza della destinazione dei profitti illeciti a favore della stessa. In presenza di tali elementi, opera la doppia presunzione relativa di pericolosità e di adeguatezza della sola misura cautelare della custodia in carcere, che il giudice non può ritenere superata in assenza di specifici elementi idonei a escludere il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Relatore

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRÌ Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Me.Ri. nato a T il (omissis)
avverso l'ordinanza del 01/12/2023 del Trib. Libertà di Milano
udita la relazione svolta dal Consigliere Aldo Aceto;
sentite le conclusioni del PG Fulvio Baldi che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
udito il difensore, Avv. Gi.Ve., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il sig. Me.Ri. ricorre per l'annullamento dell'ordinanza del 1 dicembre 2023 del Tribunale di Milano che, pronunciando quale giudice del riesame, ha annullato, limitatamente al reato di cui agli artt. 110, 416-bis.1, cod. pen., 8, …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.