Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41901 del 16 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:41901PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere, quale misura restrittiva della libertà personale, è soggetta al principio di adeguatezza e proporzionalità, per cui il giudice deve valutare, sulla base degli elementi concreti del caso, se essa sia effettivamente necessaria e proporzionata rispetto alle esigenze cautelari. Pur essendo prevista una presunzione relativa di adeguatezza della custodia in carcere per determinati reati, il giudice è comunque tenuto a verificare, in concreto, la sussistenza di tali esigenze e la loro compatibilità con misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari. A tal fine, il giudice deve esaminare attentamente tutti gli elementi di novità sopravvenuti, anche quelli favorevoli all'imputato, come la disponibilità di un nuovo domicilio idoneo, senza limitarsi a un mero richiamo a precedenti provvedimenti. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere adeguata e logica, dando conto di tutte le argomentazioni e valutazioni compiute. Inoltre, il giudice deve considerare la concreta idoneità del domicilio offerto, verificando la sussistenza di condizioni di effettiva separazione e controllo dell'imputato, nonché la possibilità per lo stesso di far fronte alle proprie necessità primarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 5/4/2023 del Tribunale del riesame di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso;
udite le conclusioni del difensore del ricorrente, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN …

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