Il provvedimento di acquisizione gratuita di un bene immobile abusivo al patrimonio comunale, nonché dell'area di sedime e di un'ulteriore area avente una superficie maggiorata di dieci volte, è illegittimo qualora il presupposto dell'inottemperanza all'ordine di demolizione non sia configurabile in ragione della sospensione cautelare di tale ordine disposta in attesa della definizione del giudizio di appello sulla legittimità dello stesso. Infatti, in tale eccezionale caso, l'obbligo di demolizione non può essere esigibile dai proprietari fino alla conclusione del giudizio di impugnazione, sicché il mancato adempimento non può essere sanzionato con l'acquisizione gratuita del bene. Inoltre, una volta definito il giudizio di appello con sentenza che conferma la legittimità dell'ordine di demolizione, i proprietari che provvedono tempestivamente alla demolizione dell'opera abusiva entro il termine di 90 giorni dalla pubblicazione della pronuncia, non possono essere considerati inadempienti all'ordine ripristinatorio, con conseguente illegittimità del provvedimento di acquisizione gratuita. La singolarità della vicenda giustifica la compensazione delle spese di giudizio.