Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21204 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21204PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, deve effettuare una valutazione complessiva e congiunta sia delle specifiche modalità e circostanze del fatto contestato, sia della personalità dell'imputato, desunta non solo dalla gravità del fatto, ma anche da comportamenti o atti concreti, anche precedenti o successivi al reato, nonché da eventuali precedenti penali. Il pericolo di reiterazione del reato, ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., deve essere concreto e attuale, non meramente ipotetico o astratto, e deve essere adeguatamente motivato dal giudice. Inoltre, ove non ricorrano le ipotesi di presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, il giudice è tenuto a motivare specificamente sull'inidoneità della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, anche in presenza di una richiesta in tal senso da parte della difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto Luig - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di GENOVA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
lette/sentite le conclusioni del PG GIOVANNI DI LEO;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Giovanni DI LEO, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 10 gennaio 2017 il Tribunale d…

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