Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31 del 2 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., comma 2, richiede che la decisione di commettere i vari reati sia stata presa dall'agente in un momento precedente la consumazione del primo e sia estesa a tutti gli altri, già programmati nelle loro linee generali. Pertanto, non possono rientrare nella previsione della norma in questione tutti quei fatti costituenti reato che si trovino rispetto al primo in un rapporto di occasionalità, ovvero siano, con il primo, espressione di una abitualità o addirittura di un costume di vita. La sussistenza di tale occasionalità si riscontra ogni volta che il reato successivo venga commesso per l'effetto dell'insorgenza di fattori del tutto estranei, per loro natura, all'iniziale disegno criminoso. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la richiesta di rideterminazione della pena per effetto della continuazione, deve quindi accertare la sussistenza di un unitario disegno criminoso, tenendo conto della distanza cronologica dei fatti, delle modalità della condotta, delle tipologie dei reati, dell'omogeneità delle violazioni e dell'identità della persona offesa, senza limitarsi a considerare la mera identità del soggetto agente. L'assenza di tali elementi rivelatori di una preventiva deliberazione unitaria dei reati comporta l'inammissibilità della richiesta di applicazione della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/01/2008 TRIBUNALE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORRADINI GRAZIA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. CIAMPOLI L., che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 12.1.2008 il Tribunale di Roma, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato la richiesta presentata da La. Gi. di rideterminazione della pena per effe…

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