Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26292 del 6 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:26292PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore la persona offesa inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale dannoso, anche qualora l'acquirente indicato non coincida con il soggetto effettivamente subentrante nel contratto. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che il danno patrimoniale si sia effettivamente verificato, essendo sufficiente l'induzione in errore della vittima, a prescindere dalle concrete conseguenze economiche. Inoltre, la mancata quantificazione del danno da parte del giudice di merito non esclude la configurabilità dell'aggravante, trattandosi di elemento non essenziale per la consumazione del reato, che rimane perseguibile a querela di parte anche in assenza di tale valutazione. Infine, la concessione di una provvisionale in favore della parte civile non necessita di una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo alla gravità del fatto e alle conseguenze subite dalla vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. DI JORIO Giorgio - Consigliere

Dott. MORGIGNI Antonio - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. PA. N. IL (OMESSO);

2) SA. LU. N. IL (OMESSO);

3) RO. BR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/10/2005 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI IORIO GIORGIO;

udito il Procuratore Generale che ha concluso per annullamento senza rinvio in relazione al capo…

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