Consiglio di Stato sentenza n. 673 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:673SENT

Massima

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Il rilascio di un provvedimento di condono edilizio non conferisce automaticamente il diritto di modificare la destinazione d'uso dei locali condonati o di svolgere attività commerciali diverse da quelle già autorizzate al momento del condono. Pertanto, l'amministrazione comunale può legittimamente inibire l'avvio di una nuova attività commerciale in locali precedentemente condonati, qualora tale attività risulti in contrasto con la destinazione urbanistica dell'area e con le previsioni regolamentari vigenti. Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sulla comunicazione di inizio di una nuova attività commerciale non può essere qualificato come silenzio-assenso, in assenza del rispetto dei requisiti formali e sostanziali previsti dalla normativa di settore. L'amministrazione comunale, nel valutare le richieste di modifica dell'attività commerciale, può legittimamente fare riferimento a precedenti provvedimenti e pareri resi in relazione alla stessa area, senza che ciò integri un vizio di eccesso di potere per contraddittorietà di comportamenti, purché la motivazione del provvedimento finale risulti coerente e logica.

Sentenza completa

N. 10685/2005
REG.RIC.

N. 00673/2015REG.PROV.COLL.

N. 10685/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10685 del 2005, proposto dal Comune di Firenze, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Claudio Visciola, Andrea Sansoni e Maria Athena Lorizio, con domicilio eletto presso quest’ultima in Roma, via Dora, n. 1;

contro

La s.a.s. Erredue Garden di Palagi Gaia, in persona del legale rappresentate
pro tempore,
ed i signori
Palagi Riccardo, Palagi Rodolfo, Caroti Maria Fernanda, Bartolini Lucia e Ferri Nicoletta, tutti rappresentati e difesi dall'avvocato Giancarlo Evaristi, con domicilio eletto presso l’avvocato Cristiana Canovi in Roma, via Piemonte, n. 39;

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