Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30040 del 4 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30040PEN

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica da parte del pubblico ufficiale competente, sulla base di una relazione tecnica che attesti falsamente la compatibilità ambientale di un intervento edilizio in zona agricola, integra il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Ciò in quanto, pur in presenza di discrezionalità tecnica, l'autorizzazione deve comunque essere rilasciata in conformità a parametri normativamente predeterminati, la cui violazione determina la falsità del giudizio di compatibilità ambientale espresso. L'utilizzo di meccanismi di cessione di cubatura tra terreni non contigui e con diversi indici di edificabilità, al fine di realizzare volumetrie non consentite, costituisce un abuso dello strumento negoziale finalizzato all'elusione della normativa urbanistica, rendendo illegittimi i titoli edilizi e le autorizzazioni paesaggistiche rilasciati sulla base di tale operazione. La consapevolezza della falsità dei presupposti posti a base dell'autorizzazione paesaggistica e della violazione della normativa urbanistica integra l'elemento soggettivo del reato di falso ideologico, non potendo essere scusata dalla difficoltà interpretativa della normativa di settore o dalla consolidata prassi amministrativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LUCA RAMACCI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. GAETA PIETRO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Lecce, con sentenza del 13/3/2017 ha riformato la sentenza in da…

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