Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3920 del 3 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3920PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che si appropri di denaro o altra cosa mobile altrui di cui abbia il possesso per ragione del suo ufficio o servizio, integra il delitto di peculato, mentre la condotta di chi, non avendo tale possesso, se lo procuri fraudolentemente facendo ricorso ad artifici o raggiri per appropriarsi del bene, configura il reato di truffa aggravata dall'abuso delle funzioni o violazione dei doveri inerenti a pubblico servizio. Ai fini della configurabilità del peculato, è irrilevante che taluno dei soggetti che partecipano all'adozione dell'atto dispositivo finale non abbia esercitato un reale controllo sul contenuto dello stesso, essendo sufficiente che il possesso del denaro pubblico faccia capo congiuntamente a più pubblici ufficiali, anche se alcuni di essi siano stati indotti in errore da coloro che si sono occupati della fase istruttoria. Nella determinazione della pena, il giudice gode di ampio potere discrezionale, che deve essere esercitato motivando in misura sufficiente l'esistenza dei presupposti di applicazione delle relative norme di riferimento, come la gravità oggettiva delle condotte accertate e l'intensità del dolo manifestata dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE S. - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/02/2021 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. De Masellis Mariella, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Milano confermava la pr…

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