Il mancato completamento funzionale di opere edilizie abusive entro il termine di legge previsto per la sanatoria edilizia (31 dicembre 1993) comporta l'impossibilità di ottenere il condono edilizio, non essendo integrati i requisiti di legge. In tali casi, l'inerzia dell'amministrazione non può dar luogo al silenzio-assenso, in quanto il silenzio-assenso presuppone il rispetto di tutti i requisiti formali e sostanziali per l'accoglimento della domanda di condono, tra cui l'ultimazione dei lavori entro il termine di legge. Inoltre, l'ordine di demolizione delle opere abusive, in assenza di titolo edilizio, assume carattere doveroso e vincolato per l'amministrazione, senza che possano rilevare lo stato di avanzamento dei lavori, la natura del vincolo gravante sull'area o il lungo tempo trascorso dalla realizzazione dell'abuso, non essendo consentito all'interessato vantare alcun legittimo affidamento sulla conservazione di una situazione di fatto illecita. L'ordine di demolizione non necessita di previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di provvedimento vincolato, né richiede l'approvazione da parte della Giunta comunale della valutazione tecnico-economica dell'intervento demolitorio, essendo tale adempimento finalizzato al solo controllo interno sull'esecuzione dei lavori e sui relativi riflessi finanziari per l'amministrazione.