Cassazione penale Sez. III sentenza n. 44417 del 30 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44417PEN

Massima

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Il contatto fisico non casuale e a sfondo sessuale, anche se effettuato sopra i vestiti, integra il reato di violenza sessuale e non quello di molestia sessuale, essendo configurabile la contravvenzione di molestia solo in presenza di espressioni verbali a sfondo sessuale o di atti di corteggiamento invasivo ed insistito diversi dall'abuso sessuale. Pertanto, la condotta di chi tocca in modo non casuale le parti intime di una persona, anche se sopra i vestiti, costituisce violenza sessuale e non mera molestia, a prescindere dalla gravità dell'atto, dalla durata del contatto e dalla percezione soggettiva della vittima, purché l'azione esprima l'impulso sessuale dell'agente e implichi un'invasione della sfera sessuale della persona offesa. Il delitto di atti osceni in luogo pubblico non assorbe quello di violenza sessuale ma può concorrere eventualmente con esso, trattandosi di reati che offendono beni giuridici diversi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Le. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello dell'Aquila del 29 aprile del 2010;

Udita la relazione svolta dal consigliere dott. PETTI Ciro;

sentito il procuratore generale nella persona del Dott. ((omissis)) il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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