La localizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti deve rispettare i criteri e le prescrizioni contenuti nella normativa di settore, volti a garantire un'elevata protezione dell'ambiente e della salute pubblica. In particolare, la legge regionale può stabilire specifiche distanze di sicurezza da rispettare rispetto a centri abitati, funzioni sensibili, come strutture scolastiche e sanitarie, e case sparse, al fine di prevenire possibili molestie e danni alla popolazione. L'Amministrazione, nell'esercizio del potere autorizzatorio, è tenuta a valutare attentamente la localizzazione dell'impianto in relazione al contesto urbanistico e ambientale circostante, anche in applicazione dei principi di precauzione e prevenzione, senza che assuma rilievo determinante il parere favorevole espresso in sede istruttoria da un singolo organismo tecnico. Il diniego dell'autorizzazione è pertanto legittimo qualora l'impianto risulti localizzato in prossimità di abitazioni e strutture sensibili, in contrasto con i criteri localizzativi stabiliti dalla legge regionale, a prescindere dalla concreta idoneità dell'impianto a produrre emissioni dannose, atteso che la tutela dell'ambiente e della salute pubblica costituisce un preminente interesse pubblico che può giustificare la limitazione della libertà economica.