Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49370 del 21 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49370PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la correttezza della motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella del giudice di merito, essendo il suo sindacato limitato alla verifica della logicità e coerenza interna della motivazione adottata, senza poter riesaminare il merito della decisione. Pertanto, le censure che si limitano a prospettare una diversa lettura delle prove sono inammissibili, in quanto il controllo di legittimità non può essere confuso con una nuova valutazione delle risultanze acquisite. Inoltre, i motivi aggiunti che introducono profili del tutto nuovi, non dedotti nell'originario atto di impugnazione, sono parimenti inammissibili, dovendo il ricorrente presentare tali elementi in primo luogo ai giudici di merito. Il giudice di legittimità è tenuto a verificare esclusivamente la compatibilità della motivazione adottata con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza poter sindacare la migliore ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/2/2016 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ROMANO Giulio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso insistendo nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Pale…

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