Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15417 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:15417SENT

Massima

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Il diritto di proprietà privata su una strada, pur essendo gravato da servitù di uso pubblico, non può essere limitato dall'amministrazione comunale attraverso il divieto generalizzato di installare cancelli o barriere, se tale divieto non risulta proporzionato e adeguatamente motivato in relazione alle specifiche esigenze di pubblico interesse da soddisfare, come l'accesso degli addetti ai servizi pubblici o la circolazione pedonale e veicolare. L'amministrazione, nel bilanciare il diritto di proprietà privata con le esigenze di pubblico interesse, deve adottare misure che incidano in modo meno invasivo sulla sfera giuridica del proprietario, nel rispetto del principio di proporzionalità. La classificazione di una strada come "ad uso pubblico" sulla base di un provvedimento amministrativo ha natura meramente dichiarativa e non costitutiva, fondando una presunzione semplice di appartenenza all'ente o di assoggettamento ad uso pubblico, superabile mediante prova contraria. Pertanto, l'accertamento della natura pubblica o privata della strada, nonché dell'esistenza di servitù di uso pubblico, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, mentre il giudice amministrativo può e deve risolvere tali questioni come questioni pregiudiziali e preliminari rispetto all'esame di provvedimenti che incidono sulla sfera giuridica del privato proprietario.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/07/2024

N. 15417/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01616/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1616 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da Maria D’Andrea, Fiorella Cicerone, Lorella Cicerone, Gianfranco Maddalena e Gianfranco Cicchinelli, rappresentati e difesi dall’avvocato Anna Rossi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Ennio Quirino Visconti, 11;

contro

Comune di Riano in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Riccardo Lavitola, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale Giulio Cesare, 71;

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