Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13236 del 29 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:13236PEN

Massima

Il diritto di critica, entro i limiti della continenza verbale, scrimina la condotta diffamatoria quando l'agente abbia fondati motivi di ritenere vero il fatto oggetto della critica, anche se putativamente, e la condotta sia diretta a denunciare una situazione ritenuta illegittima, pur con toni accesi ma non gravemente infamanti e gratuiti, bensì pertinenti al tema in discussione. Il requisito della comunicazione a più persone, necessario per la configurazione del reato di diffamazione, è integrato anche quando la comunicazione offensiva sia indirizzata contemporaneamente sia all'offeso che ad almeno altri due destinatari, a prescindere dall'effettiva conoscenza da parte di questi ultimi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/04/2022 del GIUDICE DI PACE di CAMPOBASSO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto
l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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