La valutazione di impatto ambientale di un progetto di ampliamento e messa in sicurezza di una discarica deve essere effettuata dalla pubblica amministrazione nel rispetto dei principi di legalità, ragionevolezza e proporzionalità, senza sconfinare in valutazioni di merito che esulano dalla specifica competenza di tale procedimento. In particolare, la pubblica amministrazione non può: 1) Contestare la necessità e l'utilità dell'intervento, quando tali aspetti siano già stati valutati e approvati in precedenti fasi procedimentali competenti. 2) Richiedere analisi e informazioni che il proponente ha già adeguatamente fornito, senza addurre specifiche e motivate carenze istruttorie. 3) Applicare in modo rigido e astratto principi generali, come quello di rotazione dei siti di discarica, senza considerare le peculiarità del caso concreto e le soluzioni tecniche proposte. 4) Fondare la valutazione negativa su rilievi formulati in altri procedimenti e relativi a progetti diversi, senza adeguata motivazione. 5) Trascurare di valutare puntualmente le misure tecniche previste dal progetto per mitigare gli impatti ambientali, quali quelli relativi a traffico, odori, contaminazione delle acque. La pubblica amministrazione, nell'esercizio della discrezionalità tecnica, deve motivare adeguatamente le proprie valutazioni, senza incorrere in irragionevolezza, travisamento dei fatti o sviamento di potere.