Cassazione penale Sez. II sentenza n. 55959 del 13 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55959PEN

Massima

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L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 è configurabile quando l'agente, anche in modo implicito o contratto, faccia riferimento al potere criminale dell'associazione mafiosa radicata nel territorio, in quanto tale potere è noto alla collettività, a prescindere dalla dimostrazione di un effettivo inserimento dell'agente nell'organizzazione criminale; la sussistenza di tale aggravante può essere desunta da elementi fattuali, come il coinvolgimento di soggetti già condannati per reati di stampo mafioso, il riferimento esplicito alla qualità di mafioso di uno degli agenti, nonché le modalità tipiche e seriali con cui l'attività criminosa viene posta in essere, tali da essere immediatamente percepite come "mafiose" dalla vittima in ragione del contesto territoriale in cui operano.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 255/2018 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 26/02/2018;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIANO IMPERIALI;
sentite le conclusioni del PG Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) propone ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza l'ordinanza del Tribunale di Catania, sezione del riesame dei provvedimenti restrittivi, che il 26/2/2018 ha confermato l'o…

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