Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2867 del 21 gennaio 2003

ECLI:IT:CASS:2003:2867PEN

Massima

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L'aggravante del fine di conseguire l'impunità per un reato depenalizzato può essere riconosciuta quando la condotta contestata, pur non più configurabile come reato-fine, risulta comunque sussumibile in un diverso reato, la cui concreta imperseguibilità per mancanza di querela non incide sulla configurabilità dell'aggravante. Il giudice, infatti, nel valutare la sussistenza dell'aggravante, deve tenere conto non solo dell'esito finale del procedimento relativo al reato-fine, ma anche della natura e della rilevanza penale della condotta concretamente posta in essere dall'imputato, a prescindere dalla sua perseguibilità.

Sentenza completa

FATTO Con sentenza emessa il giorno 26.04.2001 la Corte d'appello di Milano confermava la sentenza in data 11.04.2000 con cui il locale Tribunale aveva condannato S. C., con le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante, alla pena di anni uno e mesi quattro di reclusione per il reato ex art. 322 c. p., aggravato dal fine di conseguire l'impunità per il delitto di oltraggio, dal quale l'imputato veniva contestualmente prosciolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Propone ricorso l'imputato, lamentando che erroneamente l'impugnata sentenza ha confermato anche l'effettuato giudizio di comparazione fra le circostanze, laddove, correttamente, avrebbe dovuto escludere la contestata aggravante, siccome consistente nel fine di conseguire l'impunità da un reato ormai depenalizzato e applicare, quindi, la diminuzione per le attenuanti generiche. DIRITTO Il ricorso è infondato. Nella specie, infatt…

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